venerdì 2 novembre 2007

Gioventù bruciata?

In questi giorni sono in giro in lungo ed in largo per l'Italia, non avendo molto tempo a disposizione da dedicarmi alle riflessioni, l'articolo che mi ha colpito molto è quello pubblicato da Famiglia Cristiana, in cui anche l'amico mello ha dato il suo contributo.
Buona riflessione.

Art. "Gioventù Bruciata"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh mia cara Lady,

la mia domanda è questa: come pagheranno le pensioni se noi precari o lavoratori in nero, non paghiamo niente allo stato? Hanno un'idea del fatto che primo o poi non ci sarà davvero più niente da raschiare? Le cose sono due, o si fa partire questo mondo del lavoro, destinando a noi e non alle stronzate i soldi di questo Paese, o si va a picco. A volte ho la sensazione che i nostri politici sappiano perfettamente il destino che ci aspetta, ma che in fondo pensano che sia un problema rimandabile. Tu che ne pensi? - Arnald

Ladypiterpan ha detto...

Arnald, il punto è che secondo me, loro rimandano perchè quando non c'è più niente da raschiare non ci saranno più, e ce la dovremmo vedere noi ed i nostri figli.
Attualmente ci sono, addirittura, amministrazioni locali che per estinguere il loro debito fanno mutui con le banche...e chi li pagherà questi debiti se non sempre noi ed i nostri figli?
Anna

Eleonora Voltolina ha detto...

Sono d'accordo. I politici si comportano da irresponsabili sopratutto per due motivi: 1) avendo in media più di 60 anni, non patiranno le conseguenze delle loro decisioni scellerate perchè tra 20-30 anni saranno già morti; 2) avendo più o meno sempre il culo parato (vi prego non tacciatemi di qualunquismo-populismo-grillismo), anche se l'Italia andasse a scatafascio prima del previsto avrebbero sempre le loro "uscite di sicurezza".
Quello che vedo, insomma, è una classe politica inetta, scollata dai problemi del Paese.
Folle, perchè non capisce (salvo rare eccezioni) che un sistema del lavoro che prevede che un giovane prima dei 35-40 anni non abbia una retribuzione che lo metta in grado di mantenersi da solo non è normale.
Scriteriata, perchè invece di fare riforme e introdurre ammortizzatori sociali adeguati (e contemporaneamente rivedere i contratti "normali" levando qualche privilegio anacronistico) conta sul fatto che le famiglie italiane "vieni-a-mangiare-da-mammà" funzioneranno sempre come ammortizzatore sociale familiare.
Inetta, folle e scriteriata. Ma siamo sempre noi che la votiamo. Come cambiare le cose?

Eleonora Voltolina ha detto...

Nell'articolo ho ritrovato proprio il concetto di "famiglia come ammortizzatore sociale sostitutivo" di cui spesso si parla nel mio blog!
Anche il giornalista Francesco Anfossi parla di "anomalia del «welfare all’italiana»" e cita una dichiarazione di Pietro Boffi, responsabile del Centro internazionale studi sulla famiglia: "«Siamo l’unico Paese del mondo dove i genitori sopperiscono privatamente alle inadempienze del sistema, assicurando vitto e alloggio ai propri figli fino alla soglia dei 40 anni".
Quel che mi sorprende è che c'è ancora chi pensa che questo NON SIA un problema.

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