sabato 10 novembre 2007

Privilegintocrazia



Oggi mi ha molto colpito il titolo del Messaggero “La rivolta dei farmacisti”.
Beh, devo dire che la colazione di stamattina l’ho digerita molto malamente. I Farmacisti titolari (ossia proprietari di farmacie) si ribellano contro la vendita dei farmaci di fascia C nei supermercati o parafarmacie, oltre che degli integratori.
I Farmacisti titolari lottano contro altri farmacisti (non titolari). Professionisti che lottano contro se stessi. Incredibile ma vero! Già perché il decreto Bersani non è che vuol far vendere i farmaci a chi vende le caramelle, ma far vendere farmaci di fascia C, ossia con obbligo di prescrizione medica su ricetta bianca, a professionisti con la stessa laurea!
Ricordiamoci che i farmacisti titolari, a parte poche mosche bianche che hanno effettuato un concorso per poterlo diventare, si passano di generazione in generazione la farmacia; praticamente una rendita feudale. Esiste meritocrazia in tutto questo? Non mi pare, anzi qui vige la “privilegintocrazia”.
Nel nostro Paese si preferisce sacrificare intere generazioni di talenti sull’altare d’interessi particolari!
Sono queste le resistenze che non ci fanno cambiare e che sembrano non dare un futuro.
Se passa questo decreto si creeranno nuovi posti di lavoro, duraturi, tra i giovani farmacisti non titolari.
Sarebbe, poi, migliorata anche la distribuzione di questo tipo di farmaci. Ad esempio, noi cittadini non saremmo più costretti a cercare di Domenica una farmacia di turno per acquistare un antipiretico e tantissimi farmaci di fascia C diminuirebbero di prezzo, minimo del 20-30%.
Ci sarebbe quindi, una doppia convenienza, ossia migliorerebbero i nostri bilanci e si creerebbero migliaia di nuovi posti di lavoro!
Invece che leggiamo sulla stampa? Leggiamo che i farmacisti sono in rivolta e che, se non si torna indietro, ci faranno pagare tutte le medicine!
Che vergogna! Hanno il coraggio di ricattare…
E’ proprio vero che la professione del farmacista è la sola che conserva ancora le forme medioevali delle corporazioni e dei mestieri!
Tutti noi dovremmo veramente ritenerci offesi di fronte a questo comportamento…
Per ultimo, mi sorge spontanea una domanda: perché i commercianti che vendono cosmetici, prodotti a base di erbe, per l’igiene personale, ecc., non si ribellano in quanto i loro prodotti sono venduti anche nelle farmacie?!
Visto che ragioniamo così in piccolo, tra poco succederanno delle rivolte paradossali, forse…

3 commenti:

angela padrone ha detto...

Questo post è particolarmente giusto: ma l'Italia è il paese delle corporazioni (a noi piace la storia!) e tale vuole rimanere.Il consumatore, il cittadino sovrano ci sta antipatico. Ognuno ha il suo piccolo privilegio e naturalmente l'altra faccia della medaglia è che su tutto il resto è svantaggiato rispetto ad altre corporazioni. Sono molto sfiduciata sulla possibilità di cambiare, ma non smetto di tentare

Anonimo ha detto...

guarda che il tuo feed non funziona più da un paio di giorni, risulta scritto tutto in giapponese, probabilmente te l'hanno occupato. intervieni presto per risolvere. ciao.
luca

Anonimo ha detto...

Ottimo post.
Nessuno di noi si arrende comunque, ma tutti lavoriamo per contrastare questo stato di cose, anche noi che lo proviamo a fare "dall'interno" di queste corporazioni.

:-)

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