lunedì 26 maggio 2008

Ancora sugli straordinari...

Secondo i consulenti del lavoro ( fonte Labitalia) , il vantagggio fiscale con la detassazione degli straordinari e premi di produttivita ammonterebbe a circa mille euro.
Gli esempi elaborati riguardano lavoratori di 3 grandi città italiane: Roma, Milano e Napoli. E anche due fasce di reddito: 20.000 e 30.000 euro annue. Il vantaggio fiscale massimo sarà di circa 1.000 euro, conteggiando non solo il risparmio per l'aliquota applicata più bassa (10%), ma anche l'importo delle detrazioni per lavoro dipendente, che saranno più alte risentendo del più basso reddito imponibile (decrementato dei 3.000 euro).
Questi i benefici di questa manovra, che mi pare siano gli unici, considerando tutto quello che si legge in giro per la rete e le varie testate giornalistiche.
Oggi mi ha molto colpito leggere questo su il Giornale:
" La detassazione degli straordinari, inoltre riduce l'area della precarietà non perché stabilizza i lavoratori ma solo perché riduce l'occupazione. Molte aziende, infatti, non avranno più convenienza ad assumere persone con contratto a termine potendo trasformare quel lavoro precario in lavoro straordinario degli occupati a tempo indeterminato. La nostra non è la sciocca ricerca del capello nell' uovo. Vogliamo solo ricordare che queste misure, che pure hanno un valore in sé, possono avere effetti paradossali (riduzione dell' occupazione) se non sono inserite in un quadro di crescita economica diversa da quella che vediamo da 14 anni a questa parte (il tasso di crescita italiano è meno della metà di quello dei Paesi dell'Europa comunitaria)."
Allora, dopo il contentino ai lavoratori tipici, giungerà, finalmente, il momento dei cosiddetti paria - (come dice Ichino) che oltre all’Irpef pagano anche l’Irap, e se non sono iscritti a un Albo professionale, pagano anche il contributo previdenziale all’INPS del 24,7%.?
Non ci resta che stare con gli occhi ben aperti...e sperare...




Nessun commento:

Google