giovedì 12 luglio 2007

SCALONE, SCALINI ... E ALTRO

Non manca giorno di leggere queste parole su tutti i quotidiani nazionali. I sindacati insistono sull’abolizione dello scalone e si offendono se gli viene detto che difendono solo gli interessi degli anziani; alcuni partiti della maggioranza insistono sull’abolizione dello scalone perché questo rappresentava uno dei tanti punti del programma di governo.
Qualcuno, timidamente, comincia a parlare del problema delle generazioni future.
Mi pare di respirare un clima di piena campagna elettorale!!!
Veltroni, Rutelli, Padoa-Schioppa, ecc., tutti hanno fatto un appello a noi giovani, cioè quello di “farci sentire”!!
Ieri sera c’è stato da parte nostra un primo segnale: la fiaccolata dei giovani pro-scalone davanti alle sedi confederali organizzata da Giachetti (meglio che niente).
Ancora tutte parole, parole, parole anzi paroloni…. frasi quasi da far piangere (per non dire altro…).
Quelli che parlano sono tutti onorevoli, o come dice B.Grillo, “nostri dipendenti”. Ci fosse stato uno di loro che avesse proposto, tanto per cominciare, l’eliminazione dei privilegi pensionistici di alcune categorie professionali, in primis la loro!!!
Già soltanto eliminando i loro privilegi, forse ci sarebbero più soldi per aumentare le pensioni basse!!
Utilizzando uno slogan nella manifestazione di ieri: FACCIAMO MENO CHIACCHERE MA PIU’ AMMORTIZZATORI (per noi giovani possibilmente).
E’ giusto che bisogna agire; il punto è che, alla fine, la sensazione è quella di sentirsi strumentalizzati per i loro giochi di potere!
Quello su cui i nostri “dipendenti” dovrebbero lavorare tanto tanto (non solo parlare) è come CREARE i presupposti per avere un lavoro stabile e di qualità, inteso come la possibilità di lavorare il tempo che serve (a discrezione personale) per poter avere un giorno la pensione con meno discontinuità contributive possibili!
E’ questo quello che, secondo me, dovrebbe essere il vero “patto tra generazioni”.
Meditiamo….

3 commenti:

mymmo74 ha detto...

Ben detto, dicono che vogliono ascoltarci e poi invece non ci lasciano parlare.
Forse il problema qui � che troppi parlano e nessuno ascolta.
I sindacati stanno solo difendendo chi di diritti ne ha gi� ma d'altronde li posso anche capire, noi atipici non � che gli diamo una mano: siamo un'armata Brancaleone, disorganizzati, ignoranti sui contratti e la legislazione che ci riguarda.

Ladypiterpan ha detto...

Hai proprio ragione!!!
Il difficile è saper ascoltare.
Ah proposito, complimenti per il tuo blog, molto interessante.
Mi hai anche fatto venire un'idea...
Cordialmente Anna

mymmo74 ha detto...

ho riletto il tuo post, e in effetti non sono d'accordo su un punto, quando parli di "ammortizzatori sociali". Io ho paura degli ammortizzatori sociali che tireranno fuori...ce l'hai presente il bonus bebè? Quello che con 1000 euro si pensa di risolvere il problema? Beh, come ben saprai, avendo una bambina, il problema non si risolve con un regalino...se le idee non si hanno, non è mica peccato mortale copiare dagli altri (nel caso della natalità, sostegno alle famiglie, ecc...si poteva e ancora si può prendere ad esempio la Francia).
Per noi lavoratori flessibili (ma che brutta parola!) c'è teoricamente la disoccupazione con requisiti ridotti (che è meglio che niente). Ma poi? Poi serve modificare la struttura del Paese. Se si vuole lavoratori flessibili (a proposito, ma perchè solo una parte?) anche il Paese lo si deve "flettere". E porca miseria non lo si flette se per un prestito devi presentare delle credenziali che manco Berlusconi ha... Insomma, per chi dice che la legge 30 è la soluzione di tutto, io dico che per ora è stata solo la soluzione delle aziende...se tali si possono chiamare!
A presto e scusa lo sfogo.

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