A proposito del mio proverbio cinese...http://angelapadrone.blogspot.com/2007/07/e-vai-si-comincia-storia-di-anna-ormai.html non pensate che questo ragazzo l'abbia centrato in pieno?
Leggete l'intervista su: http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Atletica/Primo_Piano/2007/07_Luglio/11/pistorius.shtml
Una vita ad abbattere barriere! Il suo sogno: le "Olimpiadi".
Che forza d'animo! Lui si sente semplicemente un "uomo", ma purtroppo gli vogliono coniare il termine di "fenomemo da baraccone". La nostra solita ristrettezza mentale! La paura del diverso! Prendiamolo come esempio invece, tutti i giorni !!
Nell'intervista lui afferma che ad un certo punto della sua vita, in seguito ad un episodio che gli era accaduto, capì che doveva contare solo sulle proprie forze.
Trasliamo tutto questo nella nostra vita quotidiana lavorativa.
In questo periodo storico tutto appare instabile, precario. Ci sentiamo sfruttati, senza futuro.
E' giusto rivendicare i propri diritti e tutele. E' anche un dovere farlo!!
Intanto, però, cominciamo a lavorare su noi stessi, sul nostro modo di pensare.
J.Milton ha detto: " la mente è il proprio luogo, e di per sè può fare di un Inferno un Cielo, e di un Cielo un Inferno".
Ricominciamo a sognare...
Ad Oscar (se mai dovesse leggere questo mio pensiero) un grandissimo in bocca al lupo!!
1 commento:
Oscar purtroppo dovrà lottare contro un muro chiamato Federazione di Atletica Leggera Internazionale, la quale sta valutando se la sua protesi al carbonio possa essere un vantaggio.
Al primo appuntamento "vero", al Golden Gala, ha fatto una discreta apparizione (secondo), ma con un tempo non buonissimo.
Purtroppo, secondo me, dovrà anche lottare contro la "paura" dei suoi colleghi normodotati. Pensate se alle olimpiadi ci arriva davvero e prende pure una medaglia!!
Lo auguro a lui e in generale a tutte le persone che non partono alla pari in questa gara chiamata VITA. Siano portatori di handicap o gruppi "ghettizzati" (vedi lavoratori precari).
Parliamoci chiaro, la legge Biagi può anche essere buona (ma secondo me non lo è completamente), ma se poi le aziende la "interpretano" a loro modo...allora ecco creati i lavoratori che partono 10 metri dietro agli altri....e in un mondo che corre alla velocità della luce non è sempre facile stare dietro se ti fanno partire con una "penalizzazione".
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